Come si capisce se l’interlocutore è interessato?

Linguaggio del corpo: scopri come interpretare i segnali non verbali

Come si capisce se l’interlocutore è interessato a quello che diciamo?

In una conversazione, è importante capire se l’interlocutore è interessato a quello che stiamo dicendo.

Questo ci permette di calibrare il nostro discorso e rendere più efficace la comunicazione.

Il linguaggio del corpo è un importante strumento per comprendere l’interesse dell’interlocutore e in questo articolo, vedremo quali sono i segnali non verbali che indicano se l’interlocutore è interessato a quello che diciamo.

Segnali non verbali di interesse

Ecco alcuni segnali non verbali che indicano che l’interlocutore è interessato a quello che diciamo:

  • Annuire: l’annuire è un altro segnale di attenzione e comprensione. Un interlocutore che annuisce mentre parliamo è più probabile che stia seguendo il nostro discorso.
  • Domande: le domande sono un segno che l’interlocutore è coinvolto nella conversazione e vuole saperne di più.
  • Risposte aperte: le risposte aperte sono un segno che l’interlocutore è coinvolto nella conversazione e vuole partecipare attivamente.
  • Risate: le risate sono un segno di divertimento e coinvolgimento.

 


Per approfondire questo argomento ti lascio qui sotto una puntata del podcast uscito su Telegram che parla proprio di questo:

 


Altri segnali non verbali

Oltre ai segnali sopra citati, ci sono altri segnali non verbali che possono indicare interesse. Ad esempio, l’interlocutore potrebbe:

Come si capisce se l’interlocutore è interessato?

È importante notare che i segnali non verbali possono essere interpretati in modo diverso a seconda del contesto.

Ad esempio, un interlocutore che evita il contatto visivo potrebbe essere semplicemente timido o riservato.

Inoltre, è importante considerare l’intero contesto della conversazione.

Un interlocutore che non mostra interesse in un certo momento potrebbe essere semplicemente distratto o stanco.

Osservare i segnali non verbali dell’interlocutore può aiutarci a capire se è interessato a quello che stiamo dicendo.

Tuttavia, è importante interpretare questi segnali nel contesto e non trarre conclusioni affrettate.

Andiamo ad analizzare alcuni dei segnali non verbali più comuni

Se desideriamo comunicare efficacemente, è fondamentale comprendere se il nostro interlocutore è veramente interessato a ciò che diciamo.

Questo processo richiede una conoscenza approfondita del linguaggio del corpo e dei segnali psicologici sottostanti.

 

Diamo qui di seguito alcuni suggerimenti:

 

Contatto Visivo: L’Anima Della Comunicazione

Lo sguardo è un potente indicatore di interesse. Secondo uno studio condotto da Argyle e Cook nel 1976 (“Gaze and Mutual Gaze”), il contatto visivo è un segnale chiave di coinvolgimento e connessione.

Quando l’interlocutore mantiene un contatto visivo stabile e diretto, è probabile che sia profondamente coinvolto nella conversazione.

Questa ricerca è un classico della psicologia sociale che ha esplorato il ruolo del contatto visivo nella comunicazione umana. I ricercatori hanno scoperto che il contatto visivo è un comportamento sociale complesso che svolge una serie di funzioni, tra cui:

  • Regolazione della conversazione: il contatto visivo viene utilizzato per segnalare chi ha il turno di parola o per interrompere la conversazione.
  • Espressione delle emozioni: il contatto visivo può essere utilizzato per esprimere una serie di emozioni, tra cui interesse, attrazione, dominanza o sottomissione.
  • Formazione di legami sociali: il contatto visivo può aiutare a creare e mantenere legami sociali.

I ricercatori hanno anche scoperto che il contatto visivo può avere un impatto significativo sul comportamento e sulle emozioni degli altri.

Ad esempio, può aumentare la fiducia e la cooperazione, ma può anche essere percepito come aggressivo o minaccioso.

La ricerca di Argyle e Cook ha contribuito a migliorare la nostra comprensione del ruolo del contatto visivo nella comunicazione umana. I suoi risultati sono ancora rilevanti oggi e sono utilizzati da psicologi, sociologi e ricercatori di altre discipline.

Ecco alcuni esempi pratici e specifici su come usare nella vita di tutti i giorni i risultati della ricerca di Argyle e Cook nel 1976 “Gaze and Mutual Gaze”:

  • Per costruire relazioni positive: Il contatto visivo è un modo importante per dimostrare interesse e attenzione a un’altra persona. Quando guardiamo qualcuno negli occhi, gli stiamo dicendo che siamo interessati a ciò che ha da dire e che stiamo ascoltando attentamente. Questo può aiutare a costruire relazioni positive e a creare un senso di connessione.

  • Per aumentare la fiducia: Il contatto visivo è anche associato alla fiducia. Quando guardiamo qualcuno negli occhi, gli stiamo dimostrando che siamo sicuri di noi stessi e che non abbiamo paura. Questo può aiutare a aumentare la fiducia reciproca e a creare un ambiente più collaborativo.

  • Per trasmettere emozioni: Il contatto visivo può essere utilizzato anche per trasmettere emozioni. Ad esempio, guardare qualcuno negli occhi per un periodo di tempo prolungato può essere visto come un segno di sfida o di aggressione. Al contrario, guardare qualcuno negli occhi per un breve periodo di tempo può essere visto come un segno di cortesia o di interesse.

Ecco alcuni esempi specifici di come utilizzare questi principi nella vita di tutti i giorni:

  • In un colloquio di lavoro: Quando parli con un potenziale datore di lavoro, assicurati di mantenere un contatto visivo diretto. Questo ti aiuterà a dimostrare che sei interessato alla posizione e che sei sicuro di te stesso.

  • A una festa o a un evento sociale: Quando stai parlando con qualcuno che non conosci, guardalo negli occhi per mostrare interesse e attenzione. Questo ti aiuterà a creare una connessione e a fare una buona impressione.

  • In una relazione romantica: Quando stai parlando con il tuo partner, guardalo negli occhi per dimostrare che sei presente e che ti importa. Questo può aiutare a rafforzare la relazione e a creare un senso di intimità.

Ovviamente, è importante usare il contatto visivo in modo appropriato. In alcune culture, il contatto visivo prolungato può essere considerato un segno di mancanza di rispetto. È quindi importante essere consapevoli del contesto culturale in cui ci si trova.


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Orientamento del Corpo: La Direzione della Verità

La direzione del corpo fornisce preziose informazioni sul livello di coinvolgimento. Ricerche di Mehrabian e Ferris nel 1967 (“Inference of Attitudes from Nonverbal Communication in Two Channels”)  indicano che un orientamento del corpo verso l’interlocutore è associato a un maggiore interesse e positività.

Nell’articolo citato del 1967, Albert Mehrabian e Susan R. Ferris hanno condotto due esperimenti per indagare l’importanza relativa delle sfumature verbali e non verbali nella comunicazione del gradimento.

Esperimento 1:

Nel primo esperimento, i partecipanti hanno ascoltato registrazioni audio di una voce femminile che pronunciava la parola “forse” in tre toni diversi: piacevole, neutro e sgradevole.

Successivamente, i partecipanti sono stati invitati a valutare la loro percezione del gradimento del parlante su una scala da -7 a +7.

Mehrabian e Ferris hanno scoperto che il tono della voce era il fattore più importante nella comunicazione del gradimento, rappresentando il 55% della varianza nelle valutazioni dei partecipanti.

La distanza tra il parlante e l’ascoltatore era il secondo fattore più importante, rappresentando il 38% della varianza. La parola specifica utilizzata, “forse”, rappresentava solo il 7% della varianza.

Esperimento 2:

Nel secondo esperimento, i partecipanti hanno osservato un video silenzioso di un’attrice che era stata incaricata di comunicare gradimento, neutralità o dispiacere attraverso le sue espressioni facciali e il linguaggio del corpo. Successivamente, i partecipanti sono stati invitati a valutare la loro percezione del gradimento dell’attrice su una scala da -7 a +7.

Mehrabian e Ferris hanno scoperto che le espressioni facciali erano il fattore più importante nella comunicazione del gradimento, rappresentando il 53% della varianza nelle valutazioni dei partecipanti.

Il linguaggio del corpo era il secondo fattore più importante, rappresentando il 35% della varianza.

L’espressione facciale specifica utilizzata, un sorriso, rappresentava solo il 18% della varianza.

Sulla base dei risultati dei loro esperimenti, Mehrabian e Ferris hanno proposto la seguente formula per calcolare la quantità totale di gradimento trasmessa da entrambe le sfumature verbali e non verbali:

Gradimento = 7% Verbale + 38% Vocale + 55% Linguaggio facciale e corporeo

Questa formula, che viene spesso definita “regola 7-38-55”, è stata ampiamente citata nella cultura popolare, ma è importante notare che si basa su un numero limitato di studi ed è stata contestata da alcuni ricercatori.

Nonostante le limitazioni della regola 7-38-55, gli esperimenti di Mehrabian e Ferris hanno fornito un contributo significativo alla nostra comprensione della comunicazione non verbale.

Hanno dimostrato che le sfumature non verbali possono svolgere un ruolo più importante delle sfumature verbali nella comunicazione del gradimento e che le espressioni facciali e il linguaggio del corpo sono particolarmente importanti.

Il loro lavoro ha avuto anche un impatto pratico, poiché ha contribuito a informare i programmi di formazione per venditori, rappresentanti del servizio clienti e altri professionisti che devono comunicare in modo efficace.

Ecco alcuni esempi pratici e specifici su come usare nella vita di tutti i giorni i risultati della ricerca di Mehrabian e Ferris

  • Per migliorare la comunicazione: La ricerca di Mehrabian e Ferris ha dimostrato che la comunicazione non verbale è un fattore importante nella comunicazione umana. Quando le parole e il linguaggio del corpo contraddicono, le persone tendono a credere al linguaggio del corpo. Questo significa che è importante essere consapevoli del proprio linguaggio del corpo e assicurarsi che sia coerente con le parole che si stanno dicendo.

  • Per creare un impatto positivo: Il linguaggio del corpo può essere utilizzato per creare un impatto positivo sulle persone. Ad esempio, sorridere è un modo semplice per sembrare più amichevoli e accoglienti. Anche mantenere un contatto visivo diretto e utilizzare gesti aperti e rilassati può aiutare a creare un’impressione positiva.

  • Per evitare fraintendimenti: Il linguaggio del corpo può anche essere utilizzato per evitare fraintendimenti. Ad esempio, se si sta dicendo qualcosa di importante, assicurarsi di mantenere un contatto visivo diretto e di utilizzare un tono di voce e un volume appropriati. Questo può aiutare a garantire che l’altra persona capisca ciò che si sta dicendo.

Ecco alcuni esempi specifici di come utilizzare questi principi nella vita di tutti i giorni:

  • In un colloquio di lavoro: Quando si parla con un potenziale datore di lavoro, assicurarsi di sorridere e di mantenere un contatto visivo diretto. Questo può aiutare a dimostrare che si è amichevoli e interessati alla posizione.

  • A una festa o a un evento sociale: Quando si sta parlando con qualcuno che non si conosce, assicurarsi di sorridere e di utilizzare gesti aperti e rilassati. Questo può aiutare a creare una connessione e a fare una buona impressione.

  • In una relazione romantica: Quando si sta parlando con il proprio partner, assicurarsi di sorridere e di mantenere un contatto visivo diretto. Questo può aiutare a rafforzare la relazione e a creare un senso di intimità.


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Ovviamente, è importante usare il linguaggio del corpo in modo appropriato. In alcune culture, il contatto visivo prolungato può essere considerato un segno di mancanza di rispetto. È quindi importante essere consapevoli del contesto culturale in cui ci si trova.

Ecco un esempio specifico di come la ricerca di Mehrabian e Ferris può essere applicata in una situazione reale:

Immaginiamo che siate in un colloquio di lavoro e che il vostro potenziale datore di lavoro stia parlando con voi di un progetto importante. Mentre vi parla, il vostro potenziale datore di lavoro mantiene un contatto visivo diretto, sorride e utilizza gesti aperti e rilassati. Questi segnali non verbali suggeriscono che il vostro potenziale datore di lavoro è interessato a voi e al vostro lavoro.

Al contrario, se il vostro potenziale datore di lavoro evita il contatto visivo, ha un’espressione facciale rigida e utilizza gesti chiusi e nervosi, questi segnali non verbali suggeriscono che il vostro potenziale datore di lavoro non è interessato a voi o al vostro lavoro.

Nel primo caso, è più probabile che facciate una buona impressione e che vi venga offerta la posizione. Nel secondo caso, è meno probabile che facciate una buona impressione e che vi venga offerta la posizione.

Se ti interessa la comunicazione non verbale, seguimi su Linkedin

 

Espressioni Facciali: La Mappa delle Emozioni

Le espressioni facciali sono finestre aperte sul mondo interiore di una persona.

Secondo uno studio di Ekman e Friesen del 1971 (“Constants Across Cultures in the Face and Emotion”), alcune espressioni sono universali.

Un sorriso genuino, ad esempio, indica spesso un interesse autentico.

La ricerca di Paul Ekman e Wallace Friesen del 1971,  ha rivoluzionato la nostra comprensione dell’espressione delle emozioni umane.

In questo studio pionieristico, Ekman e Friesen hanno esaminato le espressioni facciali di individui provenienti da diverse culture, tra cui i Fore della Nuova Guinea, un gruppo tribale che non aveva mai avuto contatti con la cultura occidentale.

I ricercatori hanno scoperto che le espressioni facciali di base per le emozioni di felicità, rabbia, tristezza, paura e disgusto erano sorprendentemente simili tra le culture.

Ciò ha portato alla conclusione che queste espressioni facciali sono universali e non sono influenzate dalla cultura.

Ekman e Friesen hanno anche sviluppato un sistema di codifica delle espressioni facciali chiamato Facial Action Coding System (FACS), che è ancora ampiamente utilizzato oggi.

Il FACS consente agli psicologi di identificare e descrivere con precisione i singoli muscoli facciali coinvolti in un’espressione facciale.

La tecnica Facial Action Coding System (FACS) serve ad identificare lo stato interno ed emozionale della persona tramite l’analisi delle microespressioni facciali.

Ciò ha permesso agli studiosi di scoprire che le espressioni facciali delle emozioni di base sono in gran parte determinate da combinazioni specifiche di questi muscoli facciali.

La ricerca di Ekman e Friesen ha avuto un profondo impatto sulla nostra comprensione della comunicazione umana e ha contribuito a spiegare come le emozioni possono essere trasmesse attraverso il linguaggio del corpo.

Ha anche fornito una base teorica per lo sviluppo di programmi di formazione alla comunicazione cross-culturale.

Se vuoi saperne di più sulla metodologia FACS, ti lascio qui sotto il file audio del nostro podcast in cui abbiamo parlato di questo argomento

EP 21 Il FACS

Ecco alcuni dei risultati chiave della ricerca di Ekman e Friesen:

  • Le espressioni facciali di base per le emozioni di felicità, rabbia, tristezza, paura e disgusto sono sorprendentemente simili tra le culture.
  • Queste espressioni facciali sono probabilmente innate e non sono influenzate dalla cultura.
  • Le espressioni facciali possono essere utilizzate per comunicare emozioni in modo efficace, anche attraverso barriere linguistiche.
  • Il FACS è uno strumento utile per studiare le espressioni facciali e le emozioni.

La ricerca di Ekman e Friesen ha contribuito a creare una nuova comprensione della comunicazione umana e ha avuto un impatto significativo su vari campi, tra cui psicologia, sociologia, medicina e intelligenza artificiale.


Come si capisce se l’interlocutore è interessato?

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