Pillole sul linguaggio del corpo
Per chi si sta perdendo i podcast che pubblico sul sito aziendale FormaeMentis, riporto in questo articolo il mio ultimo file audio sulla comunicazione non verbale.
Di cosa parlo in questo podcast:
La maggior parte della comunicazione non verbale passa per il volto, il che è allo stesso tempo un bene e un male.
Un bene perché è una zona piccola e quindi si può osservare in modo facile, quasi sempre.
Un male perché, proprio in virtù della sua capacità espressiva, il viso può riprodurre fino a 10.000 segnali diversi.
Il file audio fa parte di una piccola rubrica, uno spazio dove parliamo di linguaggio del corpo e comunicazione non verbale.
Sappiamo oggi, che esistono emozioni che si manifestano con espressioni facciali universali, però non ci sono modelli specifici di movimenti del corpo che segnalano sempre un’emozione o un significato specifico. A differenza delle sette emozioni universali (gioia, tristezza, disgusto, rabbia, paura, disprezzo e sorpresa), il nostro “linguaggio del corpo” manca del potere associato all’universalità.
La nostra interpretazione di qualsiasi segnale non verbale, quindi, dipende sempre dal contesto; prendendo in considerazione non solo le nostre differenze individuali, ma le nostre differenze culturali e sociali, oltre alle variabili situazionali e ambientali.
Ascolta “La comunicazione non verbale è universale #pillole” su Spreaker.