Linguaggio del corpo. I segnali di gradimento e tensione

I segnali di gradimento e tensione

Il 93% della comunicazione è gestita a livello inconscio, il quale utilizza il suo linguaggio, diverso da quella della parte logica.

Conoscere il suo modo di esprimersi significa avere a disposizione una mappa mentale del nostro interlocutore per orientarci nell’interazione, così facendo, sapremo in tempo reale se quello che stiamo facendo è giusto oppure no.

Iniziamo a comprendere quali sono quindi i vari segnali del corpo denominati di gradimento e tensione.

 

I Segnali di gradimento

Bisogna tenere bene a mente quando si parla di linguaggio del corpo, quali sono i segnali di gradimento che ci offrono le altre persone, perché sono loro che si indicano se l’argomento è piacevole e coinvolgente, e se possiamo usarlo per creare sintonia ed empatia.

Anche se non ci stanno dicendo a parole che siamo interessanti, è come se ci dicessero “mi piace questo argomento”.

Come vi sentite quando vi dicono una cosa così?
Non capita spesso, però… almeno, non con le PAROLE.

Avviene invece SEMPRE con i gesti.

A differenza dei gesti di rifiuto, è bene in questo caso NON FARE NULLA per cambiare argomento o modo in cui ci relazioniamo.

Anzi, mantenendo questa linea riusciremo facilmente a convincere l’altra persona a condividere le nostre idee.
La cosa migliore da fare è insistere sull’argomento, riagganciandosi ad esso il più possibile in modo da fare anche crescere nell’altro l’interesse.

Quando scopriamo una parola chiave – una parola che, cioè, fa reagire con un segno di gradimento l’interlocutore – è bene usare frasi che la contengono spesso, in modo da evocare la sensazione ad essa collegata.

Facciamo l’esempio che la persona gradisca la parola “libertà”.
Potrebbe essere utile, per convincerla, riferirsi ad essa in modo generico – non sappiamo DA COSA vorrebbe essere libera, magari dal lavoro (forse vuole prendersi una vacanza) o dai figli o dai parenti o chissà – dicendogli qualcosa tipo “per me è importante che le persone siano LIBERE di decidere”.

Quasi certamente riceveremo un feedback dal linguaggio del corpo del nostro interlocutore, sotto forma di un nuovo segnale di gradimento, e potremo proseguire su questa strada.
Viceversa, se abbiamo sbagliato situazione dobbiamo cambiare subito l’argomento!

I segnali di gradimento ci dicono che chi li compie sente una tensione positiva – tanto da esprimerla con dei gesti – diretta verso un argomento trattato.

Vuole insomma farci capire che prova il desiderio di fare o avere qualcosa di cui stiamo parlando.

La pubblicità funziona proprio così!

Se ci pensate bene, vi accorgerete che le pubblicità di auto, ad esempio, non ci dicono quasi mai nulla sulle caratteristiche del mezzo, invece mostrano scene dirette a far nascere la voglia di avere l’oggetto in questione.

Un’auto “giovane” avrà una musica di sottofondo moderna, farà vedere scene spericolate e tanti ragazzi e belle ragazze.

Un’auto di lusso invece presenterà uomini distinti ed eleganti “padroni della strada” e così via.
L’idea è che se si compra quell’auto si potrà soddisfare anche il desiderio di divertirsi, di conquistare belle ragazze, di essere persone di successo eccetera.

Ma se ci pensiamo bene…. cosa c’entra con l’auto in questione?

Nulla se trattiamo di logica, ma tantissimo se consideriamo le nostre emozioni.

In questa ottica, i segnali di gradimento e tensione sono essenziali per determinare il successo della nostra comunicazione!

 


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Analizziamo i segnali di gradimento principali

  • spostamenti del capo o del corpo in avanti.
    È un segno di interesse.
    L’esatto specchio del gesto di rifiuto di prima, un evidente segnale che piacciamo all’altra persona è data dal suo avvicinarsi a noi.
    D’altra parte, come sappiamo quando piacciamo a qualcuno?
    Non è proprio quando ci viene tanto vicino da poterci toccare?
  • prurito alle mani. Quando ci prudono le mani, come si sa, è perché vogliamo usarle!
    In genere si attribuisce a questo gesto l’idea di violenza – infatti ha anche questa valenza, in altre situazioni – in questo caso invece si fa sia sfregandole che sfregando tra loro velocemente i palmi
  • attorcigliarsi i capelli
    Tipico femminile. Ha diverse valenze, come la seduzione, e in generale il gradimento
  • accarezzarsi i capelli.
    Segnale di interesse.
    Fatto più spesso dalle donne, indica rilassamento e piacere.
    Gli uomini tendono a farlo più sulla parte posteriore della testa
  • mani incrociate dietro la testa.
    Tipico maschile. Indica rilassamento e allo stesso tempo dominanza.
    Questo gesto ha la spiacevole caratteristica di essere considerato invadente e cafone dalle donne, sopratutto se accompagnato da posizione seduta con le gambe leggermente aperte. Non eseguirlo MAI in loro presenza o davanti a un superiore!
  • inclinare la testa di lato. Di solito usato dalle donne, indica interesse
  • giocherellare con la collana.
    Gesto femminile, è un segnale che indica gradimento e seduzione
  • sbottonare e riabbottonare lo stesso bottone. È un gesto di seduzione e indica il desiderio di spogliarsi, ma allo stesso tempo, il trattenersi dal farlo
  • infilare una mano o un dito nella scollatura.
    Segnale femminile, può indicare anche questo seduzione e ha la valenza del gesto di prima
  • levarsi giacca o cappotto dopo che si inizia a parlare.
    Se lo si aveva fino a quel momento, indica apertura e interesse verso l’argomento.
    Immaginate che qualcuno venga a trovarvi.
    Se gli chiedete di darvi il cappotto e lui rifiuta dicendo “no, sto bene così” cosa pensate?
    Non è molto educato in primo luogo, e poi forse vi verrà il dubbio che non è a suo agio, magari che sente freddo in casa vostra.
    Ma la ragione è che con un pesante indumento addosso è come essere avvolti in una coperta: rassicurante e dà la sensazione di essere protetti dall’esterno.
    Se però, dopo qualche minuto preferirà toglierlo vuol dire che si sente abbastanza sicuro da non aver bisogno di barriere.
    Quindi, che con voi si sente a proprio agio.

 

Linguaggio del corpo. I segnali di gradimento e tensione
Photo by CHUTTERSNAP on Unsplash

I segnali di tensione

Dopo aver parlato dei segnali di gradimento, passiamo ai segnali di tensione. Sono i più usati perché la nostra società è molto repressiva.
Dobbiamo controllare i nostri gesti, i nostri modi di esprimerci, le nostre reazioni e ogni cosa.

Questo perché siamo in tantissimi – troppi da un punto di vista sociale, e non solo – e ognuno ha diritto alla sua privacy, alla sua sensibilità, al suo spazio vitale.

Il nostro modo di vivere è basato su gruppi di tipo tribale, ovvero di circa 80-100 persone.

Oltre, diventano troppe persone per mantenere un rapporto sociale vero e proprio, e si rientra in “rapporti occasionali”, dove la conoscenza è di tipo superficiale.

Doverci contenere ci rende spesso molto tesi, e ciò, unito allo stress della vita moderna, fa in modo che i segnali di tensione siano – purtroppo – diffusissimi. Vediamoli, dunque:

 

Linguaggio del corpo e scarichi di tensione

Una premessa: tutti facciamo di continuo questi gesti, in quanto è probabile che qualcosa ci irriti, anche solo un pensiero.

Per cui è inutile accanirsi su qualcuno che ad esempio si gratta il petto o si stiracchia.
È però utile, se ne notiamo tanti in un discorso con noi, smorzare un po’ la causa di tanta tensione, o si passerà molto in fretta da questi ai segnali di rifiuto.

Questi segnali possono inoltre esprimere delle emozioni molto chiare, come paura, imbarazzo, malcontento, lo specificheremo di gesto in gesto.

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Ecco i principali:

  • prurito dietro la testa.
    Indica sia imbarazzo che tensione, e in alcuni casi – se ci sono forti riverberi come il viso contratto in una smorfia – anche chiusura e rifiuto.
    Si può infatti confondere con altri gesti che hanno a che fare con la testa, come il prurito sopra la testa.
    Anche questo manifesta una tensione, ma è diverso dal primo.
    È un gesto molto antico, tanto che anche gli scimpanzé lo fanno, pare per chiedere aiuto a capire qualcosa.
    Anche per noi ha un significato molto simile, infatti si fa quando non si capisce bene e si hanno forti dubbi
  • tirarsi i capelli.
    Gesto femminile.
    Diverso dall’attorcigliamento, in quanto fatto con nervosismo.
    Osservate i riverberi gestuali!
  • tamburellare.
    Sono tutti gesti che manifestano un nervosismo evidente, e sono molto contagiosi e particolari: mentre scarica una tensione crescente in chi lo esegue, la aumenta in chi si trova nello stesso ambiente.

Ce ne sono di diversi tipi:

  • gamba che tamburella da seduti, voglia di andarsene e di non essere lì
  • premere la penna a scatto a ripetizione
  • tamburellare con le dita.
    Questo gesto, se accompagnato da altri riverberi, come sguardo nervoso, sbuffi con la bocca, posizione rilasciata, indica impazienza
    tamburellare con il piede.
    È la stessa cosa delle dita, si fa quando si è in piedi senza possibilità di usare le mani per farlo.
  • deglutire.
    È un segnale molto forte, e si rifà sempre alla serie di prima: la gola sembra chiudersi e seccarsi, e si sente la necessità a inghiottire più spesso.
    Indica paura e imbarazzo
  • sensazione di calore improvviso.
    Indica imbarazzo e paura.
    Quando si è tesi si percepisce un aumento – inesistente – di temperatura. In alcuni casi si può anche sudare, soprattutto in alcuni punti particolari: fronte, mani, zona tra naso e bocca.
    ATTENZIONE: l’aumento di calore si percepisce anche in caso di desiderio sessuale.
    Considerate sempre il contesto e gli altri riverberi gestuali!
  • difficoltà a parlare correttamente – vari lapsus, errori di pronuncia, balbettii, ripetizioni – è tipico di chi ha paura
  • lasciar cadere un oggetto per terra.
    Indica paura – è un gesto che vediamo spesso nei film gialli, per esempio, quando si trova un cadavere – e anche tensione.
    Quando siamo colpiti a un livello molto profondo, si perde forza nelle estremità.
    In alcuni casi può anche indicare solo sorpresa, come quando si sente un rumore forte all’improvviso e ci cade un bicchiere

 


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