Quale è il tuo senso preferito?
Sono molti i fattori che intervengono in una persona per farle raffigurare le cose partendo da uno stato d’animo.
Imitazioni di modelli familiari, situazioni del passato, credenze, atteggiamenti, ma anche i valori e le esperienze condizionano le rappresentazioni interne che ognuno di noi si fa.
Ciascun individuo interpreta la realtà attraverso vari filtri, tra questi troviamo i famosi sistemi rappresentazionali.
Essi sono:
- immagini (Visivo)
- suoni (Auditivo)
- sensazioni (Cinestesico)
In genere in ogni persona prevale uno dei tre sistemi e per essere efficaci nella comunicazione è importante individuare la modalità attraverso la quale noi ed i nostri clienti/interlocutori interpretiamo e rappresentiamo la realtà.
Qual è il tuo senso preferito?
Questo punto è molto importante, sia per le presentazioni che, soprattutto, per parlare in seguito.
Non tutti usano i propri sensi allo stesso modo.
Non stiamo dicendo che ci sono persone con un udito più fine o che vedono meglio, ma che il modo in cui utilizziamo i nostri sensi è molto personale.
Tutti gli esseri umani prediligono la vista e gli occhi come primo senso, difatti un’immagine ci “colpisce” molto più di un odore.
Diciamo che ci resta più impressa nella memoria.
Nonostante ciò, esistono tre categorie distinte di persone, a seconda del senso che usano di più.
Eccole:
VISIVI – utilizzano la vista come primo senso
Significa che quando pensano, lo fanno per immagini.
Si esprimono con forme e colori, e il loro linguaggio è molto influenzato da questo aspetto.
Per esempio dicono cose come “è una giornata luminosa”, “sono raggiante”, “mi sento di umore nero”.
Utilizzano quindi colori e concetti visivi per descrivere le cose.
Pensando per immagini, parlano molto in fretta e con un respiro accelerato, perché devono dire a parole le cose che hanno in testa, e ogni immagine richiede molte parole per farlo.
Fanno molti gesti, e usano molto le mani e le braccia per descrivere meglio quel che vogliono dire.
UDITIVI – Utilizzano più di tutto l’udito.
Ricordano bene le parole, e utilizzano con cura i toni, tanto che il loro modo di parlare risulta spesso monocorde, come una cantilena, a volte noiosa per chi non ha questa modalità.
Pensando per suoni e parole, utilizzano parole che si rifanno ad esse, come “oggi sento le campane!”, “non mi suona per niente”, “hai sentito la tv?”.
Il loro modo di parlare è più pacato di quello dei visivi, e la loro respirazione più calma. Fanno pochi gesti, e di solito non esagerano nel farli.
CINESTESICI – Si rifanno ai sensi minori e alle sensazioni.
Parlano molto più lentamente e a volume più basso, soprattutto dei visivi, perché pensano per sensazioni, e ci vuole molto tempo per riuscire a descriverle a parole.
Il loro modo di parlare è influenzato dai sensi minori, come olfatto, tatto, gusto quindi dicono cose come “sei un vero duro”, “c’è puzza di bruciato!”, “è una persona molto dolce”.
Il loro respiro è molto più calmo e tranquillo di quello degli altri tipi, e fanno pochissimi gesti, spesso solo auto contatti.
Quando ti presenti, è bene ricordare tutto questo e fare una mescolanza di parole e ritmi.
Per un visivo, un cinestesico è troppo lento e un auditivo noioso.
Per un auditivo, il visivo urla troppo e il cinestesico parla troppo basso.
Per il cinestesico, il visivo è esagitato e l’auditivo ripetitivo.
Oltre a questo, ricorda che le donne sono in media più cinestesiche degli uomini.
Vuol dire che una donna visiva sarà comunque più affettuosa di un uomo visivo, e che una cinestesica è il massimo in questo senso.
I vari Paesi hanno diverse percentuali di visivi, auditivi e cinestesici.
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Il lavoro può darci un’indicazione di massima sul tipo anche senza aver ancora parlato con l’altro.
Sportivi e artisti sono in genere cinestesici, scienziati logici (fisici, matematici) sono quasi sempre auditivi e manager e modelle di solito visivi.
Quando incontri qualcuno con un’altra tipologia rispetto alla tua, adattati il più possibile, usa parole del suo vocabolario per renderti più simpatico, termini auditivi, visivi o cinestesici, e parla alla loro velocità e con i loro metodi.
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