I tradimenti non piacciono a nessuno, minano la fiducia nella coppia e lasciano sempre delle ferite che non si rimarginano completamente.
A volte sentiamo frasi del tipo «Mi tradiva e non lo sapevo, non avevo avvertito nessun segno, nessun sospetto, per me è stato uno shock».
Non può essere.
Forse siamo troppo presi da impegni quotidiani, forse non ascoltiamo abbastanza le persone a noi vicine, i loro bisogni, forse siamo troppo concentrati sui figli o su noi stessi, l’unica cosa certa è che un tradimento non arriva mai all’improvviso!
I segnali di infedeltà sono sempre forti e chiari, solo che all’inizio si evitano di cogliere, vogliamo non vedere, preferiamo rimuovere tali dubbi, ma alla fine arriva il conto.
Facile dire col senno di poi, in effetti… quella volta …. un certo dubbio mi era sorto…
In un recente studio, sembra che le persone sofferenti di ansia hanno più attività neuronale nella parte destra del cervello, inducendole a camminare in una traiettoria che tende verso sinistra.
Una ricerca guidata dal dottor Mario Weick della School of Psychology dell’Università del Kent, ha collegato per la prima volta l’attivazione dei due emisferi del cervello, con gli spostamenti laterali nelle traiettorie del cammino delle persone.
Lo studio ha cercato di capire il perché gli individui tendono a camminare in modo diseguale nello spazio. Nello specifico, chi si sente particolarmente ansioso sarebbe più predisposto a spingersi a sinistra.
Le parole sono la più potente droga usata dall’uomo
La comunicazione non verbale comprende tutti gli eventi comunicativi personali che non siano la parola parlata o scritta, e consente di avere una visione globale per creare ipotesi sul vissuto inespresso verbalmente dal soggetto.
Per inviare in modo congruente questi segnali è importante anche sapersi muovere mentre si comunica qualcosa, dimostrando una certa padronanza dello spazio circostante.
Il non verbale sappiamo che riguarda il linguaggio del corpo: la gestualità, la mimica facciale, la postura, la prossemica, quindi la gestione del proprio corpo e del proprio spazio.
Noi ascoltiamo con tutto il corpo; gesti quali muoversi in continuazione, ammiccare, mordersi le labbra, aggrottare le sopracciglia, controllare l’orologio ecc. sono tutti segnali disturbativi che possono confondere o distrarre l’interlocutore. Continua a leggere
Più elaborata è la comunicazione, meno comunichiamo
Fare una buona prima impressione è fondamentale in qualsiasi rapporto umano, ma non è tutto.
Il difficile inizia proprio ora, perchè il mantenere una buona impressione, non sempre è un compito facile. Non è facile neanche riuscire a comunicare tutto ciò che vogliamo trasmettere al nostro pubblico.
Se siamo degli insegnanti e dobbiamo trasferire le nostre conoscenze tecniche/teoriche ai nostri allievi, possiamo trovare delle difficoltà se non accompagniamo delle immagini alle nostre parole, perchè la sola informazione verbale, se non suscita una qualche emozione, tende ad esser dimenticata subito.
Immaginiamo di essere riusciti a far breccia nel nostro interlocutore, abbiamo in qualche modo suscitato una splendida prima impressione, avvalorata anche da una stretta di mano di tipo paritaria.
Ora entrano in gioco anche le parole, o meglio, entra in gioco anche il paraverbale e il non-verbale.
Conoscere quindi come lavora il linguaggio del corpo, diventa uno strumento indispensabile. Continua a leggere
Nell’intervista a Naomi Campbell, andata in onda qualche anno fa nel programma Che Tempo che fa con Fabio Fazio, le vengono mostrate le immagini della sua carriera.
Andiamo a notare i segnali non verbali di Naomi quando passa in rassegna queste immagini, perché sono molto interessanti.
Qui sotto il video:
Come possiamo notare la modella inizia a guardare il video compiaciuta, con un leggero sorriso che poi trasforma in ulteriori segnali di gradimento.
Mentre passa la sua immagine dove sta sfilando con un vestito Rosso Valentino, Naomi stringe velocemente la bocca sporgendo le labbra in fuori.
Questo è un forte segnale di gradimento chiamato Bacio Analogico (0.58 del video, ripetuto anche nel min 1:04) inoltre, subito dopo notiamo velocemente il passaggio della lingua tra le labbra.
Il segnale della lingua tra le labbra è anch’esso un segnale di gradimentoe prende il nome di Linguino.
Altri segnali non verbali
Al min 1:07 notiamo della tristezza. Le unità d’azione principali della tristezza (se usiamo uno strumento scientifico come il FACS ) sono AU1+4+7+15+17, ma in questo caso le unità del FACS Au 1+4 sono coperte sicuramente dal trucco sulla fronte e non si riescono a vedere, a malapena possiamo notare gli angoli della bocca verso il basso (AU 15 del facs), ma le lacrime ci confermano che possiamo di certo cogliere un momento di tristezza.
Il bacio analogico comunque, si continua a ripetere più volte per tutta la durata del video.
La modella poi, conferma che la causa delle sue lacrime era dovuta alla vista di persone a lei care, che oggi non ci sono più, ma che hanno avuto un grande ruolo nella sua vita, contribuendo alla sua carriera da modella nella moda italiana.
A volte, quando ci imbattiamo in analisi facciali, ci possiamo trovare con dei volti molto truccati, con un mix sia di trucco che botulino, che non ci permettono una vista ottimale di alcuni muscoli quando entrano in gioco le emozioni universali, ma con un buon allenamento si riesce comunque a coglierle e a scoprire se sono autentiche o no.
Riconoscere le espressioni facciali in pochi decimi di secondo è possibile e scientificamente dimostrato.
Anche sul mio sito aziendale Formaementis è possibile scegliere uno dei tanti corsi online per esercitarsi al riconoscimento delle microespressioni facciali – vai al link –
Grazie alle ricerche di Ekman e Friesen basate su una ricerca interculturale, sappiamo oggi che le espressioni facciali e la loro interpretazione non cambiano da paese in paese.
Le emozioni sono stati mentali e fisiologici associati a modificazioni psicofisiologiche, a stimoli interni o esterni, naturali o appresi.
In termini evolutivi, o darwiniani, la loro principale funzione consiste nel rendere più efficace la reazione dell’individuo a situazioni in cui si rende necessaria una risposta immediata ai fini della sopravvivenza, reazione che non utilizzi cioè processi cognitivi ed elaborazione cosciente.
Le emozioni rivestono anche una funzione relazionale (comunicazione agli altri delle proprie reazioni psicofisiologiche) e una funzione autoregolativa (comprensione delle proprie modificazioni psicofisiologiche).
Si differenziano quindi dai sentimenti e dagli stati d’animo. (tratto da wikipedia) Esistono 7 emozioni universali innate per noi tutti, sono: Continua a leggere
Questo articolo fa parte di una piccola rubrica dedicata esclusivamente ai casi pratici sull’analisi del linguaggio del corpo e micro-espressioni facciali, il suo scopo è fare un pò di esercitazioni pratiche.
Questi esercizi fino a poco tempo fa, li condividevo via mail solo con i partecipanti ai miei corsi, per aiutarli a restare “allenati” nel riconoscimento di alcuni segnali non verbali e sul mio blog aziendale formaementis, in un’apposita rubrica.
Siete veramente in tanti a seguire la mia newsletter e ogni giorno si aggiungono altre persone, il minimo che posso fare è continuare a dare contenuti di qualità per mantenere alti gli standard.
Sono passati 6 anni dall’ uscita dell’ultimo podcast sulla piattaforma Spreaker – vai al vecchio podcast –e statistiche alla mano, ci siamo accorti di aver superato i 20.000 ascolti.
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